sabato 9 luglio 2011

La solidarietà della Zahma

In Libya c'è la guerra ma non è questa la notizia.
In Italia ci sono i 20.000 profughi che nel 1970, in seguito al colpo di stato attuato da Gheddafi, vennero espulsi dalla Libya e privati ingiustamente di tutti i loro beni.
Tra questi 20.000 tripolini (ci chiamiamo così), oltre duecento hanno potuto ristabilire i contatti grazie al social network facebook, formando un gruppo molto affiatato che chiamiamo Zahma.
Noi della Zahma abbiamo deciso di passare da una "solidarietà morale" nei confronti del popolo libico, ad una un pò più concreta che consiste nel comprare latte in polvere e biscotti da destinare ai bambini libici, vittime inconsapevoli di una scelta obbligata dagli eventi e destinati a pagare un prezzo altissimo in termini di morte, terrore e fame.
Non è stato facile organizzare questa iniziativa ma, grazie ad amici sinceri, adesso abbiamo una nave che porterà in Libyaquanto riusciremo a raccogliere e a distribuirlo laddove sarà necessario.
Tutta la procedura del trasporto e della consegna verrà documentata affinchè tutti coloro che parteciperanno possano vivere più concretamente l'iniziativa di cui sono partecipi.
Ci siamo rivolti alle più famose imprese italiane produttrici di latte e biscotti allo scopo di capire se potevamo programmare l'acquisto presso le loro aziende a condizioni promozionali e siamo in attesa di avere delle risposte in merito.
Ritengo utile precisare che l'iniziativa, nata spontaneamente tra noi, italiani rimpatriati dalla Libya, sta ora assumendo maggiore importanza anche da parte di altre Associazioni. Per quanto ci riguarda, noi ci appoggiamo alla PEGASUS ONLUS di Ostia Lido (RM), Associazione che fa capo alla Protezione Civile.
Siamo felici di constatare che anche gli italiani che non hanno vissuto la nostra vicenda, stiano contribuendo con quello che possono per aiutarci nella raccolta dei fondi.
I contributi possono essere trasmessi effettuando una ricarica sulla carta Postepay n° 4023 6006 0538 9826 intestata ad ALDO CICERO.
Un grazie di cuore a tutti coloro che vorranno appoggiare la nostra iniziativa.

giovedì 13 gennaio 2011

Belgio: rapporto della Conferenza episcopale sui preti pedofili




Pedofilia - rapporto conferenza episcopaleSecondo quanto riportato oggi dal quotidiano belga Le Soir, laConferenza episcopale del Belgio ha identificato ufficialmente 134preti pedofili ma, di questi, solo 21 sono finiti in carcere dopo essere stati condannati da un tribunale.
Il rapporto è stato fatto pervenire alla commissione parlamentare che si occupa dei casi di abusi sessuali nella Chiesa e non tiene conto di una cinquantina di denunce che sono state presentate dopo le dimissioni del vescovo di Bruges che era stato accusato di abusi sessuali nei confronti del nipote.
L’arcivescovo Andrè-Joseph Leonard si è mostrato solidale con le vittime e si dice propenso ad elargire degli indennizzi finanziari.
La Conferenza dei vescovi francesi, secondo quanto ha riferito il cardinale Andrè Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, si sta impegnando attivamente a lottare contro la pedofilia ma, nonostante questo impegno, l’attualità dimostra che la costante vigilanza è sempre opportuna perchè nella Chiesa cattolica, come anche in altre istituzioni, vengono commessi ogni anno degli abusi sessuali nei confronti dei minori.
Il Papa ha condannato più volte questi comportamenti, ricordando che questi abusi sono puniti sia dalla giustizia civile che dalla Chiesa e che il perdono non sostituisce la giustizia.
Ci si potrebbe lecitamente domandare per quale motivo la Chiesa non abbia mai spiegato perchè fare il prete cattolico non ponga un freno morale a queste tendenze che producono veri e propri crimini.
Ci si dovrebbe aspettare quantomeno una discreta coerenza e dei comportamenti esemplari da una categoria di persone che si proclamano predicatori di verità divine, invece il comportamento pedofilo pare essere assai diffuso in tutto il mondo.
Resta anche da chiarire per quale motivo il prete pedofilo non cessi automaticamente di essere un prete lasciando il sacerdozio, a differenza dei preti che sono stati scoperti ad avere delle relazioni proibite con donne.
I preti pedofili solitamente vengono trasferiti “per non dare scandalo” e, così disponendo, la Chiesa e le sue negazioni dell’evidenza, impedisce a questi personaggi di essere curati, scegliendo l’opzione di tenerli cosicchè possano abusare di altre piccole vittime innocenti e timorate.
Fonte: Le Soir / Foto: Media NF